Insegnare l'italiano nelle università e nella scuola


Lezione di congedo di Luca Serianni dall’attività didattica, tenutasi il 14 giugno 2017 presso l’Università La Sapienza di Roma.

  • https://youtu.be/MV4i6PscKEQ?si=I9gpu1tu_z3PDALT:
    Presentazione di Luca Serianni da parte del rettore della Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio, e del preside della facoltà di Lettere e Filosofia, Stefano Asperti.

  • https://youtu.be/MV4i6PscKEQ?si=I9gpu1tu_z3PDALT&t=12m27s:
    Serianni esordisce dicendo quali sono stati i suoi punti di riferimento per l’insegnamento, coloro che hanno più inciso nella sua formazione intellettuale: Arrigo Castellani e Ignazio Baldelli.
    Parla poi dei suoi allievi e di alcune caratteristiche comuni, quali la difficoltà a concentrarsi e ad adattarsi alla lentezza che richiede lo studio (tema su cui ha scritto Alberto Maffei).

  • https://youtu.be/MV4i6PscKEQ?si=I9gpu1tu_z3PDALT&t=25m33s:
    Serianni legge un passo dalla prefazione dell’Aurora di Nietzsche sulla filologia e da questo prende spunto per una riflessione sugli errori più frequenti in chi insegna: troppo o troppo poco specialismo. L’obiettivo degli insegnanti dovrebbe essere quello di trovare una via di mezzo; ad esempio, i docenti di Lettere dovrebbero inserire dei corsi monografici all’interno degli insegnamenti di base.

  • https://youtu.be/MV4i6PscKEQ?si=I9gpu1tu_z3PDALT&t=34m50s:
    Serianni riporta le opinioni del fisico Carlo Bernardini sui modi migliori di insegnare italiano in scuole e università. Viene criticato il metodo di insegnamento tradizionale che, benché sia stato rinnovato, ha ancora un’impronta prevalentemente tassonomica, spesso anche a causa dei manuali adottati. Una lacuna che si riscontra oggi negli studenti è la scarsa consapevolezza della variazione storica della lingua, benché questa conoscenza – ossia cogliere il rapporto tra famiglie di parole – possa servire per un uso più consapevole della lingua stessa.

  • https://youtu.be/MV4i6PscKEQ?si=I9gpu1tu_z3PDALT&t=45m20s:
    Per il triennio delle superiori si propone – per una maggiore maturità cognitiva degli alunni – la lettura, il commento e i relativi esercizi su testi argomentativi, ad esempio prendendo come base quelli abbondantemente offerti dall’editoriale di un quotidiano. Ritiene necessario che proprio a quest’età si apprenda come costruire un’argomentazione e quali siano le risorse espressive per rendere efficace un discorso, entrambe competenze decisive e trasversali sia sul versante produttivo che su quello ricettivo. Solo a questo livello di scolarità si può affrontare il tema, di forte potenziale educativo, del rapporto tra linguaggio settoriale e lingua comune.

  • https://youtu.be/MV4i6PscKEQ?si=I9gpu1tu_z3PDALT&t=53m35s:
    Serianni aggiunge poi che sarebbe utile introdurre, almeno nei licei, un’ora di italiano in più rispetto a quelle già previste, così da affrontare un programma più esteso in letteratura e avere tempo da dedicare all’affinamento dell’uso della lingua: l’italiano, infatti, risulta indispensabile in qualsiasi ambito di lavoro o di studio a cui si dedicherà lo studente dopo le superiori.

  • https://youtu.be/MV4i6PscKEQ?si=I9gpu1tu_z3PDALT&t=58m04s:
    Venendo a parlare dei corsi universitari, Serianni afferma che al termine di un corso di linguistica italiana lo studente dovrebbe aver raggiunto diversi traguardi: dovrebbe aver appreso il senso della storicità della lingua; dovrebbe aver acquisito una maggior confidenza con i metodi più produttivi per la descrizione linguistica; dovrebbe essere entrato a contatto con l’analisi ravvicinata di un autore o di un tema; dovrebbe essere in grado di gestire con padronanza la scrittura in tutti i suoi aspetti.

  • https://youtu.be/MV4i6PscKEQ?si=7221WkEA3UlZClO0&t=3937:
    Serianni conclude la conferenza ricordando l’importante linguista Tullio De Mauro.