Errata corrige: il laboratorio degli scrittori

 

In questa sezione presentiamo alcune pubblicazioni dedicate ai "cantieri" degli scrittori: spiragli dal "dietro le quinte", per scoprire come lavorano gli autori, del passato e dei nostri giorni.


Iniziamo presentando il volume di Paola Italia A carte scoperte (la scheda seguente è stata curata da Stefania Russo, con aggiornamento a cura di Sabina Ghirardi).


Titolo: A carte scoperte. Come lavorano le scrittrici e gli scrittori contemporanei

Autore: A cura di Paola Italia e del Master in Editoria cartacea e digitale dell’Università di Bologna

Editore: Bononia University Press

Pagine: 141

Prima edizione: giugno 2021

Prezzo di copertina: € 15,00


Brevi cenni sull’autore
: Nata a Milano, Paola Italia è oggi docente presso il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna. Oltre alle attività accademiche che l’hanno impegnata sia in Italia sia all’estero, si è occupata di autori e tematiche dell’Ottocento e del Novecento. È inoltre responsabile della nuova edizione Adelphi delle Opere di Gadda.

Commento: A carte scoperte è un volumetto delizioso, di sole 141 pagine, a cura di Paola Italia con la collaborazione degli studenti del Master in editoria cartacea e digitale dell’Università di Bologna. Né romanzo né manuale, il testo si struttura in una serie di domande – dieci, per la precisione – rivolte a ventidue fra i più autorevoli autori della narrativa italiana contemporanea, con lo scopo di indagare, per prendere a prestito l’espressione particolarmente efficace con la quale Paola Italia descrive il suo progetto e che ha a sua volta ereditato da Armando Petrucci, il loro «rapporto di scrittura».
Le domande, sempre uguali, permettono al lettore che voglia avvicinarsi alla scrittura di analizzare le abitudini, il metodo di lavoro, i bisogni e i feticci dei diversi rappresentanti del panorama editoriale contemporaneo intervistati, facendogli scoprire, ad esempio, che Paolo Di Stefano continuerebbe a correggere i suoi testi all’infinito se solo l’editore non gli imponesse una scadenza, che Antonio Franchini non rispetta nessuna consequenzialità ma scrive pezzi anche distanti che poi cuce insieme in un secondo momento, che Helena Janeczek impiega diversi anni per la progettazione di un unico libro, che per Maurizio Maggiani la scrittura non è una passione ma un lavoro e così via.
Utile per chiunque voglia avvicinarsi alla scrittura anche da un punto di vista professionale, il volume offre uno scorcio interessante sull’editoria di oggi, sui suoi meccanismi e sui suoi tempi, sui rapporti graditi e sgraditi fra autore ed editor, sulle necessità e le richieste degli editori e le propensioni e le proposte degli scrittori.
Dedicato a Patrick Zaki, il ricavato del progetto sarà destinato alla campagna di Amnesty International per la sua scarcerazione.

 

Proseguiamo con un classico della critica letteraria, una vera e propria miniera di spunti di metodo e ricerca, Le lezioni americane di Italo Calvino (scheda curata da Stefania Russo, con aggiornamento a cura di Sabina Ghirardi).

Titolo: Le lezioni americane

Autore: Italo Calvino

Editore: Oscar Mondadori

Pagine: 151

Prima edizione: settembre 1993 nella collana Oscar Mondadori. È del 1988 la primissima edizione Garzanti.

Prezzo di copertina: € 12,00


Brevi cenni sull’autore
: Nato a Santiago de Las Vegas nel 1923 e morto a Siena nel 1985, Italo Calvino è uno dei narratori più significativi del nostro tempo. Ha diretto, insieme a Elio Vittorini, Il menabò di letteratura e ha collaborato con l’editore Einaudi dal 1947 al 1983 a vario titolo.  Ha pubblicato oltre venti libri, fra i quali Il sentiero dei nidi di ragno (1947), Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957), Il cavaliere inesistente (1959), Le Cosmicomiche (1965) e Le città invisibili (1972). La morte l’ha colto improvvisamente durante la stesura delle Lezioni americane.

CommentoLe Lezioni americane, titolo scelto dalla consorte di Calvino dopo la sua scomparsa, sono una serie di conferenze che l’autore scrisse per l’Università di Harvard, nell’ambito del progetto delle Charles Eliot Norton Poetry Lectures. Il progetto consisteva in un ciclo di sei conferenze che dovevano tenersi nel corso di un anno accademico e che, nel caso di Calvino, resta incompiuto, essendo l’autore scomparso improvvisamente prima della stesura dell’ultima. Le Lezioni che ci sono pervenute sono quindi cinque: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità. Alla fine del volume viene offerto un inedito estratto dai manoscritti preparatori alle Norton Lectures che contiene la stesura provvisoria della conferenza iniziale, il cui materiale era destinato a confluire in quella che sarebbe dovuta diventare la sesta Lezione, Consistency. Le cinque conferenze, celeberrime, trattano valori e qualità che l’autore ritiene essenziali per la letteratura e che, a quindici anni dall’inizio di una nuova era, cerca di «situare nella prospettiva di un nuovo millennio»[1]. A cominciare dalla ‘leggerezza’ – mai associata alla vaghezza o alla superficialità espressiva, quanto invece alla precisione e alla determinazione – l’autore delinea un approfondito itinerario nella storia della letteratura e della filosofia degli ultimi secoli per rintracciare gli exempla più emblematici di leggerezza, partendo dagli illustri cenni alla vicenda di Perseo, unico eroe capace di decapitare Medusa, per poi passare a citare Eugenio Montale, Milan Kundera, Lucrezio e il De Rerum Natura, le Metamorfosi di Ovidio, Shakespeare e Cyrano. Il viaggio di Calvino porta il lettore, attraverso Leopardi e Galileo, a esaminare la ‘rapidità’, Paul Valéry e Leonardo Da Vinci illustrano il concetto di ‘esattezza’ del linguaggio e delle immagini, Beckett e Balzac la ‘visibilità’, ossia la capacità di far immaginare al lettore visioni ad occhi chiusi, Gadda e Musil ci fanno riflettere sulla ‘molteplicità’ della nostra realtà e l’abilità di descriverla senza semplificarla. Il lavoro di Calvino, per chi intraprende la lettura dell’intero volume, conferenza dopo conferenza, assume i caratteri di una lucidissima e appassionata disamina delle cifre stilistiche delle maggiori opere letterarie, da Dante ai giorni nostri, tracciata con lo sguardo critico ed esperto di uno dei principali intellettuali del nostro tempo. Collegamenti e approfondimenti con testi della classicità o della contemporaneità non sono mai meri sfoggi di cultura, ma mirabili frutti di una rielaborazione sapiente degli autori citati e delle loro opere, in una trattazione generosa e user-friendly, che conduce il lettore alla piena comprensione anche degli argomenti più ostici e originali. Riferimento costante per chiunque intraprenda studi umanistici, le Lezioni americane si impongono come lettura fondamentale per comprendere il passato e il futuro della nostra – dove ‘nostra’ assume significato universale – letteratura. E forse anche un po’ di noi.

 

[1] Cfr. Italo Calvino, Lezioni americane, Mondadori, 2020, p. 3